Recensione: DOCTOR SLEEP di Stephen King.


Arriva l’attesissimo seguito di Shining.
Stephen King riprende gli indimenticabili personaggi di Shining, confezionando un romanzo realmente terrorizzante, un ritorno al fantastico dei i suoi primi lavori.




Genere: Horror/Thriller
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Pagine: 528
Prezzo: € 19,90
Uscita: 28 Gennaio 2014





Uno scontro epico tra il bene e il male, una storia agghiacciante e meravigliosa, un ritorno al fantastico e all'horror dei primi lavori di King.
Doctor Sleep inquieta e fa paura, ma soprattutto commuove ed emoziona.


Sinossi:
Perseguitato dalle visioni provocate dallo shining, la luccicanza, il dono maledetto con il quale è nato, e dai fantasmi dei vecchi ospiti dell'Overlook Hotel dove ha trascorso un terribile inverno da bambino, Dan ha continuato a vagabondare per decenni. Una disperata vita on the road per liberarsi da un'eredità paterna fatta di alcolismo, violenza e depressione. Oggi, fi nalmente, è riuscito a mettere radici in una piccola città del New Hampshire, dove ha trovato un gruppo di amici in grado di aiutarlo e un lavoro nell'ospizio in cui quel che resta della sua luccicanza regala agli anziani pazienti l'indispensabile conforto fi - nale. Aiutato da un gatto capace di prevedere il futuro, Torrance diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Poi Dan incontra l'evanescente Abra Stone, il cui incredibile dono, la luccicanza più abbagliante di tutti i tempi, riporta in vita i demoni di Dan e lo spinge a ingaggiare una poderosa battaglia per salvare l'esistenza e l'anima della ragazzina. Sulle superstrade d'America, infatti, i membri del Vero Nodo viaggiano in cerca di cibo. Hanno un aspetto inoffensivo: non più giovani, indossano abiti dimessi e sono perennemente in viaggio sui loro camper scassati. Ma come intuisce Dan Torrance, e come imparerà presto a sue spese la piccola Abra, si tratta in realtà di esseri quasi immortali che si nutrono proprio del calore dello shining.




RECENSIONE A CURA DI FABRIZIO MELODIA:

“Il secondo giorno di dicembre di un anno in cui un coltivatore di noccioline della Georgia era impegnato nei suoi traffici alla Casa Bianca, uno degli alberghi più rinomati del Colorado venne raso al suolo da un incendio. Il disastro dell’Overlook fu totale. In seguito alle indagini, il capo dei vigili del fuoco di Jicarilla County stabilì che la causa era da attribuirsi a una caldaia difettosa. Quando l’incidente si verificò, l’hotel era chiuso per il periodo invernale e dentro cerano solo quattro persone. Tre riuscirono a salvarsi. Il custode durante i mesi fuori stagione, Jack Torrance, morì nel vano ed eroico tentativo di abbassare la pressione della caldaia, salita a livelli vertiginosi per colpa di una valvola guasta.


Due dei superstiti erano la moglie e il figlioletto dell’uomo. Il terzo era il cuoco dell’Overlook, Richard Hallorann, che aveva lasciato l’impiego stagionale in Florida ed era tornato dai Torrance spinto dal «forte presentimento» (per usare le sue stesse parole) che la famiglia si trovasse nei guai”, (dall'incipit di “Doctor Sleep”). 




E' difficile fare un seguito a qualcosa che a prima vista appare già perfetto in sé.
Così devono aver pensato coloro che hanno visto in libreria l'ultimo nato dalla penna del maestro dell'horror Stephen King, ormai assurto da tempo a vera icona della letteratura di genere e non. 
Come è possibile dare un seguito a tale brivido, quello “Shining” che ha portato tanti dolori al Maestro di Castle Rock e una violenta lite con il regista Stanley Kubrick- reo di aver rovinato e maltrattato il plot originale a favore di una poetica che King considerava ben poco sua. 

Il seguito si è agitato per anni nella fantasia di King, un personaggio lasciato in quel libro doveva necessariamente trovare una via d'uscita, dal labirinto vegetale che Kubrick aveva aggiunto arbitrariamente all'opera originale del maestro. 
“Doctor Sleep”, “Dottor Sonno”, altri non è che Danny Torrance, il figlio di Jack e Wendy Torrance, che si aggira per l'America dopo la morte della madre per riuscire a dimenticare le voci e la sua luccicanza, dopo essere diventato alcolista per non soffrire più. 

Procediamo con ordine e metodo. 
Grazie al buon Halloran, Danny era riuscito a chiudere le visioni dei tremendi fantasmi dell'Overlook Hotel in una specie di scatola di sicurezza mentale, un lucchetto posto a controllo del suo “shining”, della sua “luccicanza”, in modo da poter tornare ad avere una vita all'apparenza normale. 
La svolta per Dan Torrance arriverà nell'anno 2001: metterà finalmente radici nella cittadina di Frazier, nel New Hampshire. Qui troverà amicizia vera ed un lavoro come operaio manutentore dei giardini pubblici. Alla fine della stagione verrà assunto all'ospizio 'Helen Rivington', dove, con la sua luccicanza, regala agli anziani pazienti l’indispensabile conforto finale. 
Aiutato da un gatto capace di prevedere il futuro, Dan diventa Doctor Sleep, il Dottor Sonno. Grazie a Billy Freeman, collega manutentore dei giardini pubblici e dagli Anonimi Alcolisti di Frazier, riuscirà definitivamente ad uscire dall'alcolismo. Passano gli anni e a movimentare la sua vita penserà Abra Raffaella Stone, una bambina dotata della più abbagliante luccicanza di sempre. La ragazzina è nata e vive ad Anniston, a poche miglia da Frazier. Quando si rende conto di essere una preda ambita dai terribili membri del 'Vero Nodo', una setta che gira l'America con appariscenti e scassati camper, riuscirà a mettersi in contatto telepatico con Dan. 


Abra e Dan, grazie alla loro capacità mentale di comunicarsi, si incontrano ed insieme scoprono chi sono e come vivono i membri del 'Vero Nodo': viaggiatori apparentemente innocui, ma in realtà mostri che si nutrono del calore dello Shining per divenire immortali. Da qui la scomparsa di molti bambini, maggiormente dotati della 'luccicanza': da ultimo il piccolo Bradley Trevor, rapito, fatto a pezzi e 'aspirato' dal 'Vero Nodo'. Per questi moderni vampiri, ed in particolare per la loro capostipite Rose Cilindro, Abra Stone rappresenta l'indispensabile elisir di lunga vita. 
Danny, con l'aiuto di Billy Freeman, ingaggia una lotta per il bene contro il male, per Abra e per l'intera umanità, contro Rose ed i suoi terribili soci. 

Un romanzo potente, uno Stephen King in splendida forma, dopo aver finalmente ripreso possesso della propria creatura, tanto amata quanto sofferta. 
Le sue tematiche ci sono tutte, vampirismo, religione, diseredati, reietti, animali con particolari capacità, ma soprattutto l'America più interna a rappresentare il desiderio insoddisfatto di trovare radici pur con il fardello della propria diversità. 
Dan Torrance, con un vero e proprio viaggio all'inferno dantesco, affronterà non solo i demoni della propria anima, ma anche gli spettri di una terra desolata e sconfitta, che ricorda potentemente la “Waste land” del poeta Thomas S. Eliot. 
Una terra in cui nessuno all'apparenza pare essere libero, in cui ogni persona appare potenzialmente dominata da entità invisibili che ne governano e ne indirizzano le azioni, oppure se ne servono per cibarsi, forse una chiara metafora della politica e della società statunitense, ormai divisa tra nevrosi e lotte intestine e paranoie quotidiane. 
Solo i diversi, coloro che portano in sé il dono prezioso di “saper vedere chiaro”, possono riportare la luce e vincere i parassiti psichici che popolano le nostre strade. 


Un motivo conduttore presente in buona parte della poetica di Stephen King, basti pensare ai ragazzini di “It”, alla “Firestarter”, a “Colorado Kid” in cui un'intera contea è afflitta da problemi di origine soprannaturale e può essere salvata solo da un nuovo messia eterno. 
Dan Torrance è un nuovo Cristo capace non tanto di redimere i peccati, quanto di togliere la benda posta sui nostri occhi, come spesso ammonisce Paolo di Tarso: “Vediamo attraverso uno specchio, nell'oscurità. Ma poi vedremo faccia a faccia”, scrive nella lettera ai Corinzi. 
E durante la lettura, il velo cade dinanzi ai nostri occhi, la vicenda di Dan Torrance perso nella selva oscura si dipana nella difficile ma necessaria crescita e alla presa di possesso e di consapevolezza del proprio ruolo nel mondo. 
Un mondo a cui si deve necessariamente prendere parte, assumendo sulle spalle tutto il peso ma il grande pregio della propria unicità.


Il mio giudizio? Quattro stelle, soprattutto per il coraggio e la coerenza dimostrati nel tratteggiare un vero sequel senza snaturare il precedente, impresa tutt'altro che facile,, e per la lettura appassionante.









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2 commenti:

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