L'Angolo di Matesi: "MONICA LOMBARDI"





Oggi Teresa Siciliano ci parla della regina italiana del Romantic Suspense: MONICA LOMBARDI!
Venite a conoscerla meglio attraverso il commento entusiastico della nostra cara Matesi!


http://www.emmabooks.com/wp-content/uploads/2013/07/ThreeDoors.jpgHo scartabellato le mie recensioni e ho realizzato che, per quanto mi paia di conoscerla da sempre, ho letto il primo romanzo di Monica Lombardi solo nel gennaio del 2014. E fu Three doors-La vita secondo Sam Bolton. Ci arrivai per caso: ero alla ricerca di un rosa perché I Romanzi non mi bastavano (allora, figurarsi oggi) e, nonostante non amassi i contemporanei, approfittai di un’offerta. Fu davvero una piacevole sorpresa. Intendiamoci, non è che mi piacesse il titolo almeno parzialmente in inglese (e all’epoca ignoravo che con Monica avrei dovuto abituarmi alla svelta), tanto più che faceva riferimento ad un tema scarsamente importante nel romanzo, secondo me. E per il finale avrei preferito qualche pagina in più. Ma soprattutto ebbi delle riserve sull’incoscienza dei due protagonisti: al posto di Kerry, all’inizio di una relazione con un fascinoso attore, abituato a passare di fiore in fiore, mi guarderei bene dall’affidarmi alla fortuna e penserei innanzitutto a proteggermi da aids e simili. Ma per tutto il resto il libro mi sembrò bellissimo: finalmente un rapporto fra due persone adulte, che non cincischiano e non fraintendono cose chiare come la luce del sole, ma hanno solo bisogno di un po’ di tempo per approfondire i loro sentimenti e vedere dove li porteranno.
Sull’onda dell’entusiasmo, pur non amando, all’epoca, i gialli, passai subito alla serie di Mike Summers e lessi Scatole cinesi, allora pubblicato in forma digitale solo su Amazon, ahimè! E mi innamorai perdutamente del protagonista. A ripensarci oggi non so bene perché. In fondo nella trama c’è almeno un elemento che fa a pugni con il mio puritanesimo: Mike deve scoprire la verità sulla morte di una donna con cui ha avuto la storia di una notte e durante le indagini finisce per innamorarsi della sorella di lei, Julia. Un po’ imbarazzante, non vi pare? E per più di un motivo. Il fatto è che Mike è davvero affascinante, in un suo modo poco appariscente, ma soprattutto l’autrice è bravissima a tirar fuori l’antefatto non tutto insieme, ma per frammenti e in modo molto naturale. Così ho seguito il personaggio in tutti i quattro volumi (più un racconto pubblicato sul web), di cui è composta attualmente la serie. La navigazione è stata un po’ faticosa per un’amante delle regole come me, perché la Lombardi fa parte di quelle che io chiamo le bricconcelle: quindi Labirinto finiva con uno sviluppo a me poco gradito del filone sentimentale; e pertanto mi precipitai a mandare un messaggio a Monica per assicurarmi che non avesse osato espellere Julia dalla serie (cosa per la verità più frequente in tv, dove spesso un attore abbandona perché si sente chiamato a più alti destini). Gambler, da parte sua, infrangeva il principio secondo cui il colpevole dev’essere scoperto e punito subito, mentre si collegava strettamente al quarto volume, intitolato, non a caso, Scacco matto. Qui la vicenda si complicava troppo a mio parere, dal momento che nella narrazione ci sono almeno tre cattivi principali di pari importanza, più o meno.
Ma nel frattempo la Lombardi aveva cominciato ad occuparsi del GD Team e per me fu la grande passione. All’epoca (sembra passato un secolo, ma era solo il giugno 2014) non amavo i giallorosa o, come si dice adesso, i romantic suspense, un po’ perché mi piace leggere solo d’amore, almeno la sera prima di dormire, poi perché ho sempre paura che l’assassino sia il personaggio a me più simpatico e infine (preferirei non passaste parola) perché non ci capisco mai niente, cosa piuttosto imbarazzante per una professoressa di letteratura. Insomma, quando in passato leggevo Simenon o Stout, quello che apprezzavo erano le atmosfere, gli ambienti e la dialettica fra l’investigatore e le persone a lui più vicine. Della trama gialla non mi importava assolutamente niente.
La serie nelle intenzioni doveva essere di lunghezza contenuta (non mi ricordo esattamente se tre o quattro titoli), ma per strada si è prolungata e attualmente comprende tre romanzi e tre novelle, più un racconto pubblicato sul web e una guida per aiutare chi legge a non perdere la strada. Almeno noi lettrici non intravediamo la conclusione (e per quanto mi riguarda, contrariamente al solito, non ho alcuna fretta di arrivare alla chiusura).
Molti erano gli elementi che avrebbero dovuto indurmi ad abbandonare. Innanzitutto si tratta di narrazioni corali e il numero di personaggi è andato via via aumentando, anziché diminuire. C’è in genere (anche se non tutte le volte) una trama principale, ma vi si intrecciano più vicende: tutti fattori che mi confondono sempre, al punto che mi ero costruita faticosamente su un quaderno (per queste cose non so ancora fare a meno della carta) una mappa dei personaggi con i loro legami reciproci e gli avvenimenti principali che li riguardano; ma poi l’autrice ed Emma books hanno avuto pietà di me (di noi?) e mi hanno fornito una (preziosissima) guida. Non è mancato qualche momento imbarazzante: per esempio il primo volume, Vertigo, è incentrato sulla relazione fra David e Alex, cominciata quando la ragazza era minorenne (?!) e caratterizzata da sfumature paterne (?!) in cui si viene a inserire un terzo personaggio, Buck, legato a David-GD da un rapporto professionale, ma anche affettivo.
Però il fatto è che l’autrice congegna la trama in modo che tutti ne escano al meglio, anche da un punto di vista morale: insomma niente bugie, equivoci e tradimenti.
La tecnica narrativa è perfetta: mai sbrodolamenti, non una parola di meno né una di troppo, molta attenzione ai sentimenti e all’evoluzione dei rapporti, ma anche all’azione più strettamente gialla e al ritmo.
http://1.bp.blogspot.com/-m1grGHWqVio/Vi4WNwZG1CI/AAAAAAAAGto/SkJlyU12iaI/s400/MIRIAM.jpgScrivere una serie è difficile, soprattutto quando non è stata progettata per intero dall’inizio: si corre sempre il pericolo di scivolare nel melodramma o, peggio, nella soap dove un personaggio può trasformarsi da cattivo a buono e poi di nuovo a cattivo, senza preoccupazioni di verosimiglianza, e impazzano figli perduti e ritrovati e morti che risuscitano. A questo proposito emblematici i due racconti Alex e Miriam, dove l’autrice utilizza più volte il colpo di scena, ma sempre sfugge al rischio del ridicolo.
Caratteristica della scrittura lombardiana è il pudore dei sentimenti e il rispetto dei personaggi, nonché la capacità di suscitare commozione senza melensaggini e piagnucolii, neanche nelle situazioni più difficili.
Ci sarebbe molto altro di cui parlare, a partire dal rapporto fra narrativa e musica (su questo non dico niente perché per mia ignoranza non ne capisco nulla) e soprattutto dell’uso sapiente che l’autrice fa del web, in particolare grazie al bel gruppo Mike Summers and friends. Ma si tratta di argomenti che esulano troppo dalla misura di un articolo.

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3 commenti:

  1. Buongiorno! Per prima cosa, ogni volta che leggo "la regina italiana del romantic suspense" mi emoziono, quindi grazie!
    Articolo meraviglioso che, nel ripercorrere la storia di lettura di Matesi traccia anche quella della mia scrittura. Quello che continua a stupirmi nel rapporto tra me autrice e Matesi attenta e avida lettrice è che tanti sarebbero i motivi, chiari anche in questo testo, per cui Teresa dovrebbe, potrebbe abbandonare per sempre le mie storie. Invece è sempre tra le prime a leggerle :) Io sono tante cose che lei non ama eppure... mi ama. Non è fantastico? Io lo trovo meraviglioso, e non posso che ringraziarla per questa continua attenzione. Noi autrici italiane, che non arriviamo sul (sovraffollato) mercato editoriale con film, serie TV o numeri incredibili al seguito, abbiamo davvero bisogno di voci come questa, di spazi come questo.
    Grazie, dunque, perché senza i blog e le lettrici che dicono "tu vali", alla fine c'è il rischio che noi, agli occhi dei più, valiamo sempre meno.

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  2. Ho conoscituto quest'autrice nel mio girovagre tra i gruppi che arlano di libri su facebook ed è stata una bellissima e italianissima scoperta!ho letto prima Vertigo e poi mi sono iscritta sul gruppo facebook che parlava dei libri su Mike Summer,e mi sembrava carino leggere pure quelli per conoscere meglio il terreno in cui si muoveva Monica,non me ne sono mai pentita!

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