Genere:Romanzo
Editore: Selfpublishing
Pagine: 247
Prezzo Ebook: € 0,99
Prezzo Cartaceo: € 16,00
Uscita: Novembre 2014
Sinossi:
1670. In un
clima di scontri per la colonizzazione del Nuovo Mondo e per la
supremazia commerciale, un giovane irlandese di nome Sidvester
O'Neill parte per il Mar dei Caraibi con destinazione l'isola di
Puerto Dorado. Lo scopo è quello di ritrovare il fratello Alexander,
partito anni prima, per riportarlo a casa. Ma il viaggio avrà
risvolti inaspettati. Nelle oscurità della giungla della piccola
isola vi è nascosto un segreto a cui le principali potenze europee
(Francia, Inghilterra ed Olanda) ambiscono. Intrighi, inganni e
complotti farciscono le giornate di Puerto Dorado, in una lotta al
potere fra i più astuti capitani presenti sull'isola. IL tutto sotto
l'occhio vigile di una nave pirata ancorata all'orizzonte, di fronte
a quella piccola terra di tutti e di nessuno.
Cominciare
a leggere una nuova serie è sempre un po’ rischioso, specie quando
i capitoli successivi non esistono ancora e il primo libro ti lascia
proprio sul più bello, proprio nel momento in cui avevi collegato i
puntini e stava per apparire una risposta (o almeno una parte). “Jolly
Roger – La terra di nessuno” è un bel romanzo d’avventura,
classico, esotico, con la giungla, il mare, i pirati e le donzelle in
pericolo. Tra il Vecchio Mondo e i Caraibi, personaggi di ogni tipo e
provenienza si avvicendano su una piccola isola dimenticata da Dio
che nasconde un mistero misterioso (e letale) che potrebbe decidere
le sorti della supremazia sulle nuove Colonie e - forse - molto di
più.
La
serie che l’autore promette è un bellissimo svago, letteratura
d’azione e avventura per staccare da una dura giornata di lavoro,
tuffandosi in un viaggio esotico; anche se, forse perché opera
prima, in alcune parti lo stile narrativo risulta un po’
approssimativo.
Leggendo
il libro ho desiderato che i personaggi fossero più motivati, la
giungla più afosa, i fortini più solidi e l’oceano più ventoso.
Volevo scavare nelle testoline dei protagonisti e conoscere le loro
storie, i dubbi e i rimorsi e la scelta di un narratore che entra ed
esce dal punto di vista dei personaggi ha reso questa relazione un
po’ freddina.
La
scelta dell’autore di auto-pubblicarsi potrebbe essere un’ottima
occasione per far conoscere il proprio lavoro e magari per
raccogliere qualche opinione - dai numerosi lettori che hanno
effettivamente risposto all’appello scaricando il libro - e
continuare l’avvincente ricerca dell’oscuro qualcosa
sepolto nel cuore dell’isola.
Per
concludere, vorrei lanciare due richieste dirette all’autore:
primo, facci sbirciare dietro le imposte di quei personaggi: cosa li
muove veramente? Quali sono i loro ricordi? Facci sentire le loro
voci! Raccontaci le loro storie!
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