L'Angolo di Matesi: "L'AMORE NON DEVE AVERE LIMITI? ovvero ALCUNE PERSONALI OSSERVAZIONI MORALISTICHE"



L’amore non deve avere limiti?
ovvero
alcune personali osservazioni moralistiche

In questi giorni mi chiedevo: perché leggiamo rosa? Cosa cerchiamo in questi romanzi?
Cerchiamo il grande amore. Tutte, sia quelle che nella loro vita l’hanno incontrato, almeno per un po’, sia quelle che non sono state così fortunate. Tanto più che, guardandoci intorno, troviamo tanti amori malati e quindi il rosa può essere anche una compensazione. Certo, leggendo la narrativa di genere al momento di moda, a volte rimango disturbata.
Non mi piace la violenza in amore, neppure se è consensuale. Ammetto il gioco (cioè una finzione, una recita), ma se consiste nel far male (a volte molto male) al partner, non importa di che sesso, sia pure in modo consensuale, inseguendo il mito del piacere estremo, a me non sta bene. Mi pare incompatibile con il concetto di amore. Senza parlare degli “incidenti” che possono capitare, proprio perché la realtà non è mai perfetta.
Non mi piacciono neanche tutte le forme di sesso che prescindono dall’intimità a due e scivolano nell’esibizionismo/voyeurismo. Come si fa ad avere un vero rapporto con più persone, quando a me pare così difficile realizzarlo anche soltanto in due?
http://www.flumeriegiacometti.it/wp-content/uploads/2015/12/Stunt-Love-definitiva-230x350.jpgSi può usare il sesso per avere dei vantaggi o, peggio, direttamente del denaro? Per esempio Angelica, l’ultima protagonista di Flumeri e Giacometti, si rifiuta di andare a letto con un uomo che l’attrae per procurarsi un contratto di stunt. E, secondo me, fa bene. Certo la prostituzione non è un reato, basta che si sia consapevoli che di questo si tratta. Perché il sesso non è un lavoro come gli altri. E mai dovrebbe esserlo. Neanche se lui è giovane e bello. Cosa nella realtà difficile a verificarsi.
http://www.emmabooks.com/wp-content/uploads/2014/06/Vertigo..jpgNei rosa l’elemento fondamentale, secondo me, è la maggiore età dei partner. Quando in Vertigo GD va a letto con Alex che ha 17 anni, devo dire che un po’ di imbarazzo l’ho provato, anche se nel contesto ci sono molte attenuanti e giustificazioni.
E da ex professoressa ritengo che siano severamente vietati i rapporti intimi fra un insegnante ed un allievo. Anni fa nella sinossi di un romanzo su questo tema si affermava in proposito: la legge può imporre limiti all'amore? E si voleva intendere di no. Io rispondevo: ”Certo che la legge pone limiti all'amore! Non è mai lecito un rapporto amoroso fra insegnante e allievo. Qualunque età e sesso abbiano”. Bene, mi sono beccata 10 stroncature su 11 valutazioni. E ho trovato la cosa sconcertante. Davvero qualcuno di voi non troverebbe preoccupante e sbagliato che la propria figlia andasse a letto col suo insegnante? E lo stesso vale per i maschi. Eppure nelle recensioni di questo tipo di vicende nessun lettore si lamenta della cosa e neppure la rileva. Anzi i più si sdilinquiscono su quanto sono carini i protagonisti e quanto sono dolci, e sul concetto che l’amore giustifica tutto. 
http://pad.mymovies.it/filmclub/2001/02/004/locandina.jpgQuando ho visto L’ultimo bacio, ho proprio sofferto per quella povera ragazzina innamorata di un uomo tanto più esperto e con tanti anni di più: la prima giovinezza dovrebbe essere rispettata da questi predatori. E non mi si dica che cose simili succedono: il rosa non dovrebbe ammetterle nel proprio mondo. E difatti quel film non era un rosa.
http://ecx.images-amazon.com/images/I/81GUhJvLtdL.jpgPersonalmente non amo neanche i romanzi sull’adulterio. Perfino quando lessi la prima volta Anna Karenina, non capivo proprio perché la protagonista si innamorasse di Wronskij, davvero un mediocre, a parte la bellezza. Molto meglio Karenin (quello del libro, certo, non quello dei film) da molti punti di vista. E ugualmente, a proposito di Una donna responsabile della Mirti, nessuna esitazione per me: molto meglio il marito Gianni che è un tesoro, malgrado qualche difetto (ma chi non ne ha?).
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTQRHkFwAxe1SMVl1QUjpcs_KshntwfQyXQEr4u9oVZRrUfLCxeDi recente discutevo con la Masella di questi argomenti e concordavamo che la letteratura rosa ha anche una funzione pedagogica: veicola i valori portanti di un’epoca e li sostiene. Non per niente i romanzi degli anni Duemila sono molto diversi da quelli di inizio Novecento. Il male deve entrarci solo per essere combattuto e vinto: è la differenza rispetto alla letteratura tout court. Forse questo principio basilare lo abbiamo perduto ormai. E io non penso che si tratti di un fatto positivo.


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9 commenti:

  1. Non ho letto i libri di cui parli, Matesi, a parte, ovviamente, Anna Karenina. Ma, in realtà, non stai discutendo dei romanzi, di come sono scritti, eccetera eccetera, solo di un certo contenuto. Io non amo il bondage, per esempio, non amo l'idea del sesso a tre, e, soprattutto, credo che avrei messo sotto l'auto un uomo adulto che avesse cercato di frequentare una delle mie figlie ancora minorenni. E non parliamo di professori che approfittano della sensibilità e dell'ingenuità delle ragazzine. Accetto, invece l'adulterio, e lo giustifico se spinto dall'amore. Come sempre un bell'articolo. Complimenti Matesi.
    Miriam

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  2. Grazie, Miriam. Quanto all'adulterio, intendevo dire che credo nella monogamia almeno seriale. Quindi, se ci si innamora di un'altra persona, penso si abbia il diritto alla separazione e ad una seconda unione. Ma dire un sacco di bugie e saltare dal letto del coniuge a quello dell'amante, mi pare squallido.

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  3. Mi dispiace ma io personalmente sono costretta a contraddire.
    Quello che ha scritto Matesi è più che giusto ma solo da diversi punti di vista.
    Prima di tutto personalmente riterrei più che ingiusto criticare i rapporti intimi fra un insegnante ed un allievo e l'amore adulterino.
    Falso moralismo, questo è. La gente in generale non fa che criticare questi generi di amore ma io non capisco: è forse una grave colpa essere innamorati? Certo lo sappiamo benissimo che questi romanzi non sono considerati educativi ma essere educativi significa essere chiusi e moralisti o significa aprire le persone che leggono alla verità e alla conoscenza del mondo e di tutte le sue angolazioni?
    Anche quelle che riguardano gli amori clandestini.

    Un amore è un amore è basta, è facile parlare per voi che guardate la cosa dall'alto ma mettetevi pe un momento dal loro punto di vista e immedesimatevi nelle persone che vivono ogni giorno queste esperienze, devono avere una colpa perché si sono innamorate? Devono essere condannate dal mondo perché amano il "sesso" come lo chiamate voi e lo usano per i loro scopi? Che ne dite allora dell'odio, di quelle persone ipocrite che passano la loro vita a criticare quella degli altri distruggendo i loro sogni, le loro idee e soprattutto le loro speranze? Ah, no, certo, loro sono TOTLMENTE innocenti giusto? Certo è più facile criticare una coppia di amanti piuttosto che fare un'analisi autocritica e pensare che a causa dei nostri pregiudizi loro sono purtroppo condannati ad essere isolati, maltrattati, derisi e molte volte sono costretti a separarsi per colpa di un emerito bigottismo!
    Sul tema dei rapporti "intimi" tra insegnanti e alunni posso dire che conosco molti professori molto ma molto più umani e studentesse molto più giuste e oneste di certe insegnanti "ipocrite" che non fanno altro che condannarle.
    Matesi parla di educazione, del valore pedagogico dei libri ma chi ha il diritto di parlare di educazione una persona che condannerebbe chiunque non sia nell'ordinario.
    Io personalmente e non mi vergogno a dirlo mi sono innamorata di un insegnante scuola, una persona ricca di cultura, umanità e altruismo e guarda caso...studio scienze dell'educazione all'università. Quell'uomo non mi ha preso in giro, non è un vecchio e tanto meno un depravato, è un uomo che si è innamorato di una ragazza di 23 anni che ama leggere e scrivere, giovane si ma con un'immensa forza morale che lui per primo le trasmette. Non ci vedo nulla di male in questo, quello che vedo di male e la gente che critica, critica e critica invece di farsi gli affari suoi.

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    1. Carissima, qui si sta parlando di letteratura e non di vita, anzi di letteratura rosa, la quale ha un rapporto particolare con la realtà. Ammetto che, secondo me, i tipi di amore elencati sono scorretti, ma ovviamente è il mio punto di vista. Se invece stessimo parlando di specifiche persone, sarei molto cauta nel giudicare le responsabilità.
      E tuttavia la mia filosofia di vita è quella che ho espresso, almeno per quanto mi riguarda. D'altra parte nulla odio al mondo quanto l'ipocrisia.

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  4. Coerentemente all' opinione descritta in questo articolo di Matesi e non negando assolutamente la funzione pedagogica dei romanzi si dovrebbe condannare qualsiasi genere di libro parli di amore "profano" o come dice Matesi "malato", perfino la Divina Commedia o la Bibbia in cui vengono descritti adulteri, tradimenti e violenze?

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  5. Ma la letteratura rosa, Matesi, non deve parlare di vita? La mia non è una critica nei confronti delle tue idee, che rispetto. Ma in "Scandalosi legami" io ho voluto parlare di cose che nella vita possono succedere. Come l'amore tra un'allieva e un insegnante. Amore che, per come l'ho descritto, non ha nulla di sordido. Forse ho sbagliato, ma in questo la penso un po' come la lettrice del commento qui sopra.

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  6. A Anonimo e Laura
    La letteratura parla di tutto senza limiti e censure. Invece la letteratura rosa è più limitata: ha sempre l'amore al centro, ha sempre il lieto fine e, quando infrange le regole, deve rendere la cosa davvero giustificata. Per quanto riguarda poi gli insegnanti, io credo che abbiano dei doveri in più rispetto a tutte le altre persone, almeno nel rapporto con i loro allievi e le loro famiglie.
    Ho risposto a tutte e due insieme perché è difficile immettere i commenti.

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  7. Matesi, hai fatto bene a rispondere, d'altronde ognuno ha le sue idee. Di certo non posso calpestare le tue, anche perché per un certo senso sono giuste tuttavia bisogna tenere conto del fatto che il mondo intorno a noi cambia, la società si trasforma così anche il ruolo dell'insegnante: si adatta a una società in trasformazione pur conservando la funzione del suo ruolo originale, è vero che l'insegnante deve per primo dare un modello per gli altri ma dare un modello significa essere impeccabili e rinunciare a vivere, ad amare, a sbagliare per poi correggersi e fare di nuovo gli stessi errori? Anche gli insegnanti sono esseri umani e in quanto tali hanno il dovere prima di tutto di insegnare ai loro allievi a vivere, ad essere persone e non solo degli "macchine" a cui si insegnano doveri e nozioni ma a cui si nega loro di apprendere il significato della vita e la follia dei sentimenti.

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  8. Matesi, hai fatto bene rispondere, d'altronde ognuno ha le sue idee. Di certo non posso calpestare le tue, anche perché per un certo senso sono giuste tuttavia bisogna tenere conto del fatto che il mondo intorno a noi cambia, la società si trasforma così anche il ruolo dell'insegnante: si adatta a una società in trasformazione pur conservando la funzione del suo ruolo originale, è vero che l'insegnante deve per primo dare un modello per gli altri ma dare un modello significa essere impeccabili e rinunciare a vivere, ad amare, a sbagliare per poi correggersi e fare di nuovo gli stessi errori? Anche gli insegnanti sono esseri umani e in quanto tali hanno il dovere prima di tutto di insegnare ai loro allievi a vivere, ad essere persone e non solo degli "macchine" a cui si insegnano doveri e nozioni ma a cui si nega loro di apprendere il significato della vita e la follia dei sentimenti.

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