Recensione: "ATTRAZIONE GRAVITAZIONALE" di Angel Martinez




Genere:  M/M
Editore: Dreamspinner Press
Pagine: 266
Prezzo: €
Uscita:  7 Marzo 2017
           









              
Sinossi:

Attirato da una misteriosa richiesta di soccorso, l’equipaggio della nave mercantile Hermes trova alla deriva nello spazio un vascello militare in apparenza vuoto. Al suo interno, sangue e resti umani imbrattano i corridoi e vi è un unico sopravvissuto, rinchiuso in una cella di custodia. L’uomo, bellissimo ma traumatizzato, attira l’attenzione dell’addetto alle comunicazioni della nave, Isaac Ozawa, che decide di prendersene cura, offrendogli la gentilezza e il calore di cui l’altro ha bisogno dopo gli orrori vissuti.
Isaac ha imparato sulla propria pelle cosa significhi essere diverso, essere un emarginato, e questo rafforza il loro legame. Un tempo pilota promettente, ha subito dei danni fisici dopo che il suo cervello non è riuscito a fondersi con l’impianto necessario a pilotare i potenti caccia della Flotta. Il cervello di Turk non è da meno. Come risultato di un esperimento militare fallito, le sue naturali capacità sono state aumentate a livelli pericolosi.
Quando un ammiraglio senza morale e assetato di potere rapisce Isaac, usandolo per convincere Turk a diventare l’arma catastrofica che ha sempre sognato, saranno necessari tutta la forza di Turk, l’ingegnosità dell’equipaggio della *Hermes*, l’aiuto degli enigmatici Drak’tar e la testardaggine dello stesso Isaac per riuscire a salvare l’intero universo.





Ambientazione originale e personaggi ben caratterizzati sono i punti forti di questo romanzo che mi ha lasciato col fiato sospeso dall'inizio alla fine!
Sono cresciuta a cavallo degli anni '80 e allora la fantascienza la faceva da padrone. Penso d’avere visto tutte le versioni della serie  Star Trek, da quelle televisive a quelle cinematografiche, ma ricordo anche serie minori tipo Spazio 1999. Eh, lo so, sono vecchietta!
Per non parlare di tutte le serie animate che provenivano dal Giappone, i film Godzilla contro mostri giunti dallo spazio e quelle ridicole serie con attori veri, tipo Megaloman!  Cercate sul Web e vi farete due risate. Per citare una famosa battuta di un altro grandissimo film di fantascienza: “ Ho visto cose che voi umani...”!
Che dire poi di Star Blazer - in originale La corazzata spaziale Yamato – o Capitan Harlock! Oddio potrei continuare all'infinito!
Questo solo per dirvi che lo spazio ha sempre esercitato un fascino particolare su di me; ha alimentato il mio amore per il fantastico, facendo da sempre parte delle mie fantasie di bambina, proprio come succede a Isaac, il protagonista di questa storia.
Testardo, volitivo e coraggioso, Isaac nutre un amore sconfinato per lo spazio. Si è sottoposto ad un rigido addestramento per diventare un pilota spaziale e anche a un intervento al cervello molto rischioso per poter “volare” nello spazio, che purtroppo è finito male:
L’impianto non si era fuso del tutto al tronco encefalico di Isaac. I piloti con un parziale rigetto, da quel che aveva sentito, in genere si suicidavano. Fra i militari dell’élite più alta, la promessa del volo simbiotico diveniva una parte fin troppo importante nella mente dei giovani soldati. Far parte di quella manciata di prescelti, sottoporsi al rigoroso addestramento per poi vedersi strappare via quel sogno… Turk comprendeva come questo potesse sconvolgere la vita di un uomo.
Ma Isaac sembrava sano, amichevole e persino allegro. Una tale forza… è così seducente, così invitante. Sono solo da troppo tempo per lasciarmi sconvolgere così da uno sconosciuto.”
Ed ecco svelatovi anche il secondo protagonista della storia, il quasi umano Turk:
un guerriero Corzin, alto più di due metri, un gigante con un fisico perfetto, con corti capelli biondi e dorati  e stupefacenti occhi colore del cielo. Che ci fa un guerriero considerato barbaro alla deriva nello spazio, unico sopravvissuto ad una carneficina, con addosso un'uniforme dell'ESTO?
Non aveva voglia di riaprire gli occhi. C’era stato un viso, un viso bellissimo, ma doveva averlo sognato nella sua pazzia. C’era ancora silenzio. Se avesse aperto gli occhi avrebbe rivisto la cella, i muri interamente ricoperti di sangue, il grigio orrore della sua tomba fluttuante. No. Meglio tenere gli occhi chiusi e rivedere quelle iridi scure che risaltavano contro la perfetta pelle dorata.
Un attimo. Dei suoni. Il suono sommesso di respiri regolari. Non sono solo. Dolci spiriti, non sono solo.”
Spiegarvi chi sia Turk non è affatto semplice, come non è semplice riassumervi la trama, quello che vi posso dire è che l'autrice ha creato un universo davvero completo e originale, con tanto di guida per spiegare i termini della lingua T’TSON’AE, la lingua dei Drak’tar, nella quale si trovano anche le regole fonetiche e la spiegazione delle parole che più vengono utilizzate da Turk e dai suoi simili.
Posso dirvi che sono rimasta conquistata dalla poesia che vive in Turk, dai detti dei suoi antenati, dalla magia del suo popolo e dai colori del suo pianeta:
Vivi come se stessi esalando l’ultimo respiro. Esulta per ogni notte come se vedessi le stelle per l’ultima volta,” mormorò, citando un vecchio detto. Quand’era più giovane gli erano sembrate semplici banalità.”

Mi sono ritrovata a fantasticare sul suo pianeta come se fosse reale, con la voglia di esplorarlo per vedere con i miei occhi quelle sfumature di colore, quei paesaggi alieni vibranti di forme di vita pericolose, ma irresistibili.
A dispetto dell'aspetto rude e minaccioso, Turk e il suo popolo sono tutto tranne che conquistatori crudeli e assassini. La società che hanno costruito in simbiosi con i  Drak’tar si fonda sulla pace, sulla tolleranza e sull’armonia, ma guai a chi osa minacciare la loro casa, la loro famiglia o il loro atenis:
Una strana sistemazione, ma Isaac non riusciva a stargli lontano. Aveva visto il lato feroce di Turk, ed era stato impressionante. Ma quello era solo un aspetto della sua personalità. Quando non era pronto al combattimento, era cortese e attento; c’era in lui una gentilezza che Isaac avrebbe voluto poter esplorare. Sentire quelle mani sul proprio corpo, vedere se sarebbe stato altrettanto attento nel preparare il suo amante quanto lo era con le sue parole, oh, sarebbe stato meraviglioso…”

Isaac non è altri che l'atenis di Turk, la sua anima gemella, la parte mancante della sua anima per essere completo. Non provenendo dalla sua stessa cultura, non può sapere di essere l'atenis di Turk e l'attrazione che sente verso il guerriero è inspiegabile, va contro il buon senso, ma non riesce a combatterla:
Turk non si accorse della sua rabbia, oppure scelse di ignorarla. Si fece più vicino, facendogli scivolare le mani lungo i fianchi. Il calore dei suoi occhi rischiava di far prendere fuoco alla giacca di Isaac. “Voglio unire i nostri corpi perché tu mi fai ribollire il sangue. Ti desidero con una brama forte quanto il bisogno di respirare.”...Turk sollevò una mano e gliela posò sulla guancia. “Non prenderò ciò che non viene offerto spontaneamente.”...“Rispondimi al tuo ritorno. Sì o no.”
Isaac era sul punto di lasciarsi cadere sul letto e permettere a Turk di prenderlo in quel preciso istante, ma il gigante si ritrasse e si alzò in piedi in un unico movimento fluido. “Turk?” “Gioia, Isaac. Non una sveltina. Vieni da me quando avrai tempo. Se la tua risposta sarà un sì, ti mostrerò quanta luce può emettere la tua anima in fiamme.” “E se è no?” “Serberò il tuo ricordo per sempre e te ne sarò grato.”
Un libro davvero emozionante, dove le battaglie spaziali non sono fine a se stesse e utilizzate per fare scena e dove fino all'ultimo secondo si preferisce la diplomazia ad un inutile spargimento di sangue.
Sono molto curiosa ora di leggere altri lavori di questa scrittrice e questo libro è un'altra chicca assolutamente da non perdere.






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