Release Blitz + Recensione: "PER SCONFIGGERTI" di Chiara Cilli



Felice release day a Chiara Cilli!
Esce oggi Per Sconfiggerti, sesto volume della serie dark contemporanea Blood Bonds, l'ultimo con protagonisti André Lamaze e Nadyia Volkov! Scorrete il post per i link d'acquisto, godetevi l'estratto e il booktrailer e partecipate al giveaway per vincere una copia autografata ❤



Titolo: Per Sconfiggerti
Serie: Blood Bonds #6
Genere: Dark Contemporary Romance
Pagine: 230
Editore: Selfpublished
Prezzo eBook: € 2.99
Prezzo cartaceo: € 9.90



Nella mia mente sento ancora il riverbero delle frustate.
Ogni giorno i segni sulla mia pelle mi ricordano quello che lui mi ha fatto.

Ho ucciso la donna che amo.
Ha ucciso il nostro amore.

L’ho vista diventare il mio avversario più pericoloso, e non ho fatto niente per impedirlo.
È diventato il mio nemico, e il mio cuore ha già iniziato a sanguinare.

Sta venendo per me.
Pagherà per ciò che ha fatto.

Vuoi la mia vita, piccola rossa?
Avrò il suo sangue.

Vieni a prenderla.


Questo romanzo contiene situazioni inquietanti, scene violente e omicidi. Non adatto a persone suscettibili ai temi trattati. +18


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NON PERDERE I PRIMI TRE ROMANZI DELLA SERIE





LEGGI L'ESTRATTO

«Avanti», mi esortò, lasciandosi ricadere contro la spalliera. «Chiedimelo.»
Socchiusi appena le palpebre. «Chiederti cosa?»
Lei tamburellò con le unghie di una mano sul bracciolo della sedia.
Solo una volta.
Solo per far sì che quel rumore inquietante si insinuasse nella mia mente.
«Chiedimi di risparmiarlo», disse in tono sibilante, gli occhi che danzavano come fiamme.
Serrai il pugno tanto forte da far sbiancare le nocche. Avevo sperato per lei che fosse stata saggia e avesse subito rimesso al guinzaglio la sua giovane killer, invece voleva consegnarle André.
Mai.
«Mio fratello non morirà», decretai, cupo.
La Regina fletté le dita, un muscolo pulsante all’angolo della mascella contratta. «André ha osato avvicinarsi di nuovo al mio soldato e ha deliberatamente interferito con l’incarico che le era stato assegnato.»
Mi accigliai. «Perché avrebbe dovuto fare una cosa così insulsa?»
«Perché, a quanto mi è stato riferito, la piccola Nadyia non aveva nessuna intenzione di portare a termine il lavoro.» Fece un mezzo sorriso perfido. «Credeva di poter tornare qui e diventare una sentinella.»
Ero certo che qualunque altra recluta avrebbe potuto, ma non la ragazza che era stata rovinata da mio fratello.
Non la ragazza che apparteneva a lui.
«André sapeva più che bene che, se lei fosse tornata senza aver avuto successo, l’avrei giustiziata.» La donna mi penetrò con lo sguardo. «Si è occupato del bersaglio al posto suo.»
Sgranai gli occhi, comprendendo finalmente il significato delle parole di mio fratello.
La Å arapova sollevò il mento, trionfante. «L’ha salvata da me.»
Consegnandosi a lei.
Sacrificandosi per la giovane che amava.
Ciononostante, c’era qualcosa che non tornava.
«André non è stupido», ringhiai. «Era perfettamente consapevole di dover stare alla larga da quella ragazza, per tenerla in vita. Lo aveva accettato. Aveva un nuovo obiettivo e niente, niente avrebbe potuto distrarlo. Perciò, come diavolo è possibile che le loro strade si siano incrociate?»
Neela si adombrò. «Il destino è una puttana senza cuore», mormorò, l’aria distante.
Riflettei accuratamente sulle informazioni che mi erano state fornite.
Sulla sentenza della Regina.
«La ragazza», dissi a bruciapelo. «Chi doveva assassinare?»
I suoi occhi guizzarono su di me, le sue labbra rosse si distesero malignamente. «Il figlio di Yehor Ivanov.»
L’ira mi immobilizzò. Come magma liquido, sgorgò nelle mie vene e si diffuse in tutto il corpo, bruciando e corrodendo e pressando affinché la scatenassi sulla donna che avevo di fronte.
«Tu sapevi», sibilai a denti stretti.
L’eccitazione balenò nel suo sguardo, mentre si infilava le dita sotto lo scollo a V della maglia nera di cotone e si accarezzava languidamente la clavicola.
Voleva che perdessi il controllo, voleva vedermi perderlo. Ma che fossi stato dannato, se le avessi dato quel piacere.
«Ho saputo che era legata a quella famiglia solo dopo averla acquistata e aver fatto fare ulteriori ricerche su di lei.» Sorrise, gongolante. «Ti consiglio di non soffermarti solo sull’albero genealogico della tua merce, quando te la procuri.»
Trattenendomi dall’avventarmi su di lei, la seguii con gli occhi fiammeggianti di rabbia mentre si alzava e si girava verso il mobile dietro di sé. Su di esso, insieme a un antico e pregiato pugnale su un supporto di pietra, c’erano una caraffa di bronzo e due calici della stessa fattura. La Regina versò il vino rosso nei due bicchieri, li prese e venne a porgermene uno.
«Siamo tutti legati, in un modo o nell’altro», disse con voce suadente.
La punta delle sue dita sfiorò le mie, mentre prendevo il calice, e fremetti per il disgusto e la smania di assalirla.
Lei fece un sorrisino. «Questo Marc», riprese tornando a sedersi, «era il fidanzato della mia Nadyia.» Si portò il vino alle labbra, osservandomi da sopra il bordo del bicchiere. «E André l’ha ammazzato proprio davanti a lei.»
Bevve, poi con il dito medio si asciugò una goccia vermiglia all’angolo della bocca, prima che le colasse sul mento. Il suo sguardo pareva volermi entrare dentro e consumarmi, tanto era intenso.
Letale.
«Nadyia avrà la sua vita», dichiarò solenne.
La fissai, l’espressione omicida e perspicace. «Non l’avrà», asserii. «Perché tu la fermerai.»
Neela emise una risata di gola. «Perché dovrei?»


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L'AUTRICE

Nata il 24 gennaio 1991, Chiara Cilli vive a Pescara. I generi di cui scrive spaziano dal Dark Fantasy e Dark contemporaneo all’Erotic Suspense. Ama le storie d'amore intense e tragiche, con personaggi oscuri, deviati e complicati.

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“Come to me, my brother, and I will sit with you a while
Pretty soon I'll see you smile and you know you will
No matter how much you're hurting right now
You know that everything will change in time
Let me carry your burden, oh brother of mine”

Burden - Foy Vance

Come vedete non ho citato quell’amore che noi lettrici agogniamo di trovare in questa serie. Ho citato un sentimento forte, irruento, essenziale, ma mai come quello che sogniamo di trovare nei libri della Cilli.
L’amore fraterno.
Questo è il sentimento che impera nell’ultimo capitolo della trilogia dedicata ad André.
C’è stato un aspetto fondamentale che mi era sfuggito nei primi due romanzi dedicati al piccolo Lamaze. C’è stato qualcosa che non mi aveva convinto, che non mi ha fatto credere in lui.
Dopo Per sconfiggerti, ogni dubbio si è dissipato, ogni tassello - anche se non tutti - ha trovato il suo posto.
André non è un debole.
Ebbene sì, avevo pensato lo fosse, ai limiti della derisione. Un uomo senza spina dorsale, senza amor proprio.
Mi sono dovuta ricredere su tutta la linea, quando l’autrice ha preso ogni mia convinzione l’ha distrutta pezzo dopo pezzo, parola dopo parola.
Il piccolo Lamaze è, in realtà, il più coraggioso, il più forte, il più determinato e il più “umano” di tutti loro.
L’ironia della sorte ha voluto che a dirmelo, a sbattermelo in faccia sia stato Armand. Il personaggio che pensavo di preferire a tutti, il personaggio più misterioso e più sofferente.
Lui, costretto ad assistere all’inferno per anni e anni, ha visto quello che io non sono riuscita a leggere tra le righe. Quello che non ho voluto vedere, accecata dalla mia stessa stoltezza.
André Lamaze è un leone, è un re, è un uomo innamorato e concreto; è colui che con la sua apparente debolezza dimostrerà la vastità della sua forza.
Nadyia è un killer, è persa, è sola.
Diventerà ciò per cui lui l’ha preparata, diventerà una macchina per uccidere, diventerà colei che deve, o dovrebbe, mettere fine alla vita dell’uomo che ama, o che ha amato.
Nadyia si perderà inghiottita dallo stesso vuoto che lei stessa ha scelto.
Nadyia è solamente una ragazza distrutta che vuole la sua vendetta e, allo stesso tempo, vuole la pace.
Nadyia è un guscio vuoto pronto a frantumarsi, pronto a mettere la parola fine a tutto.
Lei vuole lui. Morto.
Lui vuole lei. Viva.
Come far incastrare le due volontà, se di volontà si parla, senza scatenare una guerra, senza rischiare la fine della dinastia Lamaze, senza… amore?
La risposta è lì, davanti ai vostri occhi. Lo è sempre stata, ma noi siamo donne cieche e sorde che vogliono vedere solo ciò il loro cuore reclama e la loro anima pretende. L’amore, però, non è mai come lo immaginiamo, non è mai un senso unico senza via d’uscita.
È bastato un sorriso.
Un
solo
sorriso.
Ci credereste?
Ora sì. Adesso posso credere. E, nonostante tutto, continuerò a farlo.
Perché quel sorriso ha portato luce là dove le tenebre sono dense e spesse, quasi impenetrabili.
Oh, non vi illudete. Non ci saranno sconti di pena, non ci sarà redenzione di sorta, non ci sarà pace.
La speranza, tuttavia… la speranza non se ne andrà.
Non ancora.
Non del tutto.
La penna della Cilli è magnetica, attrae e lusinga riga dopo riga. Lo stile incalzante e sincopato. Le parole divorano pagina dopo pagina, togliendo il fiato, scavando nell’anima e costringendo il cuore a rincorrere le troppe emozioni che si susseguono fino alla fine. Fino all’ultima, disperata riga.
In questo sesto romanzo della serie Blood Bonds, conosceremo l’amore, ma non quello a cui siamo abituate, non quello che lega in modo sano due persone. Scopriremo un sentimento che respira nonostante le tenebre che lo inghiottono, che illumina nonostante la morte lo sbeffeggi e che farà comprendere quanto il dolore e la violenza nulla possono contro di esso. I fratelli Lamaze sono legati da un filo in apparenza fragile, ma che è stato forgiato nelle condizioni peggiori in cui un essere umano possa crescere. Un’unione che non si può spezzare, che nemmeno la morte può recidere.
Mai.







1 commento:

  1. Non so cosa dire... mi viene in mente solo un GRAZIE gigantesco! Sono così felice che alla fine Andry abbia fatto breccia nel tuo cuore ♥

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