Recensione: "COLLEZIONE PRIVATA" di Eveline Durand.




Titolo: Collezione Privata
Autore: Eveline Durand
Editore: Delrai Edizioni
Genere: Steampunk
Prezzo: 3,99
Pagine: 498
Uscita: 4 giugno 2018










Sinossi:

Non avevo mai sentito niente del genere: sotto quel telo si nascondeva sicuramente un oggetto senza prezzo. Il velluto scivolò via senza far rumore, rivelando il colore insolito delle cromature e il rudimentale serbatoio delle proteine. Ogni dettaglio, dai dadi della cornice alla chiusura stagna, dichiarava a gran voce l’appartenenza alla sua era, eppure il tutto dava un senso di solidità e avanguardia. La cosa mi fece scorrere un brivido reverenziale lungo la schiena. Romery al contrario sobbalzò, lasciando a metà un'esclamazione che sapeva di sdegno. Emergendo dalla mia osservazione serrata, avvertii l'onda di meraviglia proveniente dal piccolo pubblico, cercando con lo sguardo cosa avesse suscitato un simile interesse. Dentro quell’armonioso capolavoro c'era una donna.


“Catalogata come uno dei miei mostri. Ma il primo mostro ero io.”

Cari Insaziabili, credetemi se vi dico che stavolta non so proprio da dove cominciare, tante sono le cose che mi hanno affascinata in questo romanzo.
Ma andiamo con ordine.
Voi sapete cos’è lo steampunk? Sono sincera nell’ammettere che, prima di Collezione Privata, ignoravo questo mondo, avendone, raramente, visto solo qualche immagine qua e là sul web o, forse, in alcuni film.
Poi mi sono imbattuta nell’intrigante copertina del libro: ammaliata, ipnotizzata, letteralmente rapita. Questo è l’effetto che mi ha fatto.
In breve, questa corrente letteraria immagina come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima. Le ambientazioni sono di epoca vittoriana, e nelle trame vengono descritte tecnologie anacronistiche, con macchinari, armi e strumentazioni azionati dalla forza motrice del vapore (steam). Al tempo stesso, le storie presentano tratti futuristici e della nostra epoca. Non mancano, infine, ingegnosità in campo di mutazione genetica e chirurgia moderna. E se aggiungo la componente “Amore”?
Vi racconto una storia….
Julian West Johanson, poco più che trentenne, è un giovane e talentuoso medico appartenente all’ordine delle Scienze, ma anche un uomo maledettamente cinico, arrogante, materialista e arido di sentimenti, se non per la sua scienza e la sua preziosa collezione di creature particolari, piante ed animali rari, geneticamente modificati, da cui è ossessionato.
Le sue parole d’ordine? Collezionare, studiare, sperimentare.
In un’epoca dove lo status sociale si distingue in base ad un guanto che regola il rapporto tra ricchi e poveri, e senza il quale si corre il rischio di essere venduti come schiavi, Julian si distingue per la sua freddezza nei confronti di chiunque sia di rango inferiore a lui, senza contare la sua bassa considerazione per le donne: per lui sono solo rifugi caldi dove poter sprofondare ogni tanto.
L’amore non esiste, e neppure l’amicizia, ad eccezione di Romery, unico in grado di sopportare il suo caratteraccio ed il suo stile di vita, e Delia, la dolce sorella minore, unica famiglia rimastagli.
In occasione di un’asta clandestina di rari “pezzi” tra animali, piante e macchinari, su pressante insistenza di Romery, intento a voler salvare la creatura, si aggiudica, per la somma di venti milioni di cristine (moneta in vigore, il cui nome si deve all’imperatrice Cristine De Mustang, regnante del tempo) una cella criogenica contenente una donna addormentata.

“La creatura che Romery voleva riscattare se ne stava lì, ignara e immobile nell’azzurro intenso del liquido refrigerante. Gli occhi erano chiusi, le mani sospese in alto, quasi si fosse appoggiata al vetro in una muta sconfitta. Sulle labbra dischiuse non c’era traccia di terrore, non una smorfia; era come se si fosse addormentata in rassegnazione, immortalata nell’attimo di maggiore fragilità.”

Julian non è, però, spinto dagli stessi nobili intenti del fedele amico: il suo interesse non è quello di salvaguardare e riportare in vita la ragazza rinchiusa nel blu, bensì quello di studiare un macchinario così ingegnoso e particolare, unico all’interno della sua collezione.
Il legale preposto alla conclusione del contratto di vendita gli rivela che la cella è stata costruita ottanta anni prima (da qui si spiega l’assenza su di lei del guanto di status), che la sconosciuta e il suo prezioso involucro sono stati ritrovati nello scantinato di un’antica abbazia e che la ragazza, grazie all’incisione sul bracciale a maglie larghe che indossa al polso, ipotizza possa chiamarsi Stila.
Chi è? Da dove proviene? Perché l’hanno congelata? Sapeva a cosa andava incontro o è stata attirata nella cella con l’inganno?
Sono tutte domande che non troveranno risposta, perché Julian è più che deciso a non risvegliarla.

“La sua stessa esistenza rappresentava una meraviglia, un’opera d’arte vivente racchiusa nell’immortalità di un momento. Sarebbe rimasta così per sempre ed io non avrei mai risolto l’enigma. Non avrei mai visto il colore dei suoi occhi.”

Si rende presto conto che la ragazza esercita su di lui un interesse mai provato prima, ma vuole convincersi a tutti i costi che si tratta solo di curiosità.
Però c’è qualcosa nel viso di lei che lo turba in profondità e smuove dentro di lui un sentimento che fa fatica ad ammettere a se stesso: empatia?
Ma cosa accade se un black out improvviso scollega tutti i macchinari nella proprietà Johanson, compresa la cella criogenica?
Accade ciò che Julian non è pronto ad affrontare: il risveglio di Stila.
Dolorante, spaesata, confusa, completamente senza memoria, non ricorda le sue origini, nessun particolare del suo passato e non comprende il motivo della sua presenza ad Enoch.
Julian non può lasciarla andare e abbandonarla al suo destino priva di guanto e documenti, soprattutto in quello stato, così, vista la sua totale amnesia, il bel dottore decide di raccontarle una menzogna: lei è una sua serva… e Stila, ovviamente, crede alle sue parole.
Trascorre così settimane lavorando per lui, scoprendo pian piano le sue capacità ed attitudini e stringendo legami con gli altri membri della servitù, i quali, adesso, sono la sua nuova famiglia, ma è sempre pronta a tener testa al padrone e a farlo vacillare nelle sue più rigide convinzioni, guardandolo con i suoi bellissimi occhi blu, occhi che lo tormentano in sogno ogni notte. Ogni gesto compiuto da lei è come un’esplosione di sentimenti, tutti a suo sfavore, oppure no?

“Provavo a respingerla con tutte le forze, calpestando la certezzadi non riuscire a respirare se nei paraggi c’era il suo sguardo di cobalto.Attrazione. Ecco la risposta.Devastante e maliziosa attrazione.”

Stila non è certamente immune al fascino dell’arrogante dottore, un metro e novanta centimetri di vero bastardo.
Lei è così bella, intelligente ed intraprendente, ma a differenza di lui ha una notevole umanità ed una sensibilità unica nel suo genere, tali da farla vacillare e soffrire di fronte a tanta freddezza e rigidità di Julian, domandandosi in più occasioni quale bestia risiede nel suo cuore.

“Dovevo allontanare il mio pensiero da lui. Lui che non si era nemmeno voltatoper darmi un ultimo sguardo. Lui che un attimo prima era un maschio dolceed irresistibile e l’attimo dopo un gelido tiranno.”

L’attrazione tra i due protagonisti è palpabile e vi garantisco che al loro primo bacio ho sentito quell’emozione frizzante che vibra sotto pelle, anche perché ambivo a leggere quelle pagine.
Nonostante i suoi occhi esprimano le emozioni represse ogni volta che la guarda, Julian continua a negarsi, a non voler sciogliere il nodo che opprime il suo cuore, ribadendole che, pur trovandola bellissima, per lei prova solo desiderio fisico. E questa confessione la ferisce, profondamente, e si convince che un uomo del suo status non possa interessarsi, se non addirittura innamorarsi, di una serva smemorata come lei.
Poi, inaspettatamente, come un fulmine a ciel sereno, la verità nascosta da Julian viene a galla sconvolgendo e distruggendo equilibri e, soprattutto, cambiando il corso degli eventi.
Stila saprà perdonare le bugie o scapperà più lontano possibile dal suo scienziato pazzo? Julian resterà indifferente o si sentirà morire per paura di perderla?

“Per lei valeva la pena cadere in basso come il più miserabile degli uomini,avrei fatto qualunque cosa per riportarla indietro”

Ma dato che questa non è solo una semplice storia d’amore, preparatevi ad accogliere altre importanti figure ognuna con un ruolo fondamentale: Isaak, Romery, Brigid, Delia, Gordy, Victor e la misteriosa madame Van de Kamp, nonché gli ambigui e sinistri Gilbert, Tejaswini e Butler che daranno del bel filo da torcere ai nostri protagonisti, insinuandosi tra loro come abili parassiti.
Collezione privata è molto più di quanto possiate immaginare: sarete catapultati in una dimensione fatta di intrighi, creature geneticamente modificate, macchine a vapore, scienza, medicina, colpi di scena e persino un delitto cruente e misterioso. 
Amo follemente Stila ed invidio la sua determinazione e la sua forza interiore: sfido chiunque a reagire come lei durante la sua amnesia, dopo la presa di coscienza di essere stata congelata, venduta all’asta, comprata come pezzo di una collezione e risvegliata dopo oltre ottanta anni senza un’identità e sola in un nuovo mondo.
Che dire di Julian? Oh, per la miseria!!!
Se avessi potuto entrare nel libro per prenderlo a sberle, anzi no, a calci in culo, lo avrei fatto, giuro!
Eppure…
Ho provato a odiarlo e maledirlo, ma ho fallito miseramente!
Fin dalle prime pagine ero già troppo presa da lui: il bad boy steampunk lo trovo irresistibile!
Una staffetta di emozioni durante la quale non vedevo l’ora di giungere al cambio del testimone per conoscere i risvolti e scoprire le carte in tavola. Ho provato tutto quello che mi aspettavo e forse qualcosa in più, faticando a lasciare andare Stila e Julian, a separarmi da loro e tutti gli altri.
Collezione Privata è un romanzo corposo, scritto con maestria e ottima inventiva. Una penna briosa e ricercata quella di Eveline Durand, ricca di sfaccettature, precisa, che mi ha sorpresa oltre ogni mia previsione. Insomma, amo anche lei!
Sollevo la leva, le luci tremano sensibilmente. Il rombo del motore rotativo precede il debole fischio dei pistoni e attraverso i tubi la forza vapore diventa pura energia. Io sono pronta, e voi?
Se desiderate una lettura capace di farvi sospirare, emozionare, inchiodarvi capitolo dopo capitolo e regalarvi un finale a sorpresa, l’avete trovata.





3 commenti:

  1. Ero altamente incuriosita da questo titolo ma anche spaventata per il genere di cui non ho mai letto nulla fino ad ora. La tua recensione, bellissima, mi ha fatto ricrede su questo Steampunk e grazie anche per la spiegazione del suo significato! <3

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  2. Bella! Bella! Bella! Una recensione sempre al massimo <3
    Che dire? Lo leggerò al più presto, mi hai proprio convinta :*

    RispondiElimina
  3. Leggetelo! Grazie per le vostre parole :-)

    RispondiElimina

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