Recensione: "VAN HELSING" di Natascia Luchetti.







Titolo: Van Helsing
Autore: Natascia Luchetti
Genere: Horror/Romance
Editore: Delrai Edizioni
Pagine: 368
Prezzo: 3,99 €
Uscita: 1 ottobre 2018








Sinossi:

La vera storia dell'uomo che ha trasformato la sua vita in leggenda, la cui stessa esistenza era un'arma contro le Bestie: Abraham Van Helsing. L'essere umano deve conoscere il mondo per poterlo capire appieno ed è ciò che pensa il giovane Van Helsing nell'approcciarsi all'università e al suo futuro da medico, ma l'oscurità lo attende e non gli lascia tregua, incamminandolo per la via a lui destinata. È nelle ombre più fitte che l'incubo ha inizio, una verità inspiegabile da Abraham considerata inconcepibile: esiste il Male, esiste il Bene. Ogni tipo di creatura sovrannaturale vive tra gli uomini, con loro, e questi non ne hanno coscienza. Continuano le loro vite, schiavi della superstizione e dell'ignoranza. È impossibile concepire un futuro senza l'abisso delle tenebre e la lotta per la sopravvivenza ha inizio, perché chi uccide il male, assorbe il male. A condurre il braccio del cacciatore una sola verità, che domina persino il suo cuore: il sangue non mente mai. Dalla penna gotica di Natascia Luchetti, una nuova sfida per riportare in vita una personalità dalle tinte complesse e dal forte senso di giustizia.


“Nessuno può conoscere la verità finché non ne viene travolto.”

Dopo la lettura di Dracula – Love Never Dies, non potevo assolutamente farmi mancare la storia del suo antagonista per eccellenza e conoscerlo più da vicino: Abraham Van Helsing.
Nonostante il padre vorrebbe che lui portasse avanti il lavoro di vendita di stoffe e preziosi della famiglia, questo giovane ragazzo borghese sceglie, invece, di realizzare il suo desiderio più grande: dedicare la sua esistenza a salvare vite e proteggere gli altri. Frequenta, così, il corso di medicina presso l’università di Amsterdam e sceglie come suo mentore il professor Carvill, peraltro, unico con il quale può parlare liberamente e unico che possieda la giusta costanza nell’ascoltarlo, dato che i suoi genitori non nutrono alcun interesse nei confronti dei suoi studi.
Abraham crede fermamente che la conoscenza sia fondamentale per poter comprendere tutto ciò che ci circonda, nel bene e nel male e medita sui consigli del professore “Osservare le cose senza porsi limiti, poiché il dubbio è il padre della verità, se lo si usa con metodo”.
Una notte accade qualcosa che lo turba: un ticchettio insistente sulla finestra della sua camera, una nube avvolge la luna, rendendo la notte ancora più buia, due puntini gialli come occhi di un gatto fendono l’oscurità e una grossa creatura nera sosta sui rami di un albero. Pochi attimi dopo, una delle domestiche della villa è distesa tra le foglie sotto la pioggia battente e gli angoli della sua bocca sono sporchi di una sostanza scura.
Un velo di ansia per quanto accaduto si insinua in Abraham, che, ormai intento a scoprire quale malattia abbia colpito la ragazza, decide di accantonare i suoi studi per concentrarsi sulle malattie del sangue, nel tentativo di individuare il morbo misterioso.
In realtà ha paura di ciò che non riesce a spiegare con la logica, compresi quegli occhi gialli e l’ombra nera misteriosa, e deve combattere questa paura prima che lo paralizzi del tutto.
Coincidenza vuole che il professor Carvill gli parli di una sua ricerca relativa a una malattia che colpisce le donne della zona e lo invita ad accompagnarlo all’ospedale psichiatrico per dare un’occhiata ad alcuni casi più gravi. Dopo la visita in quel luogo sinistro e dopo essere stato avvicinato dai soggetti ricoverati al manicomio, Abraham teme ci possa essere un collegamento con il malessere della sua domestica che, nel frattempo…

“Sentii le mani fredde sul mio corpo, sopra i vestiti, mentre tentavano di spogliarmi. Provai a dimenarmi, ma non riuscii a sfuggire a quella solida presa. Artigli affilati strapparono la stoffa che copriva il mio petto e affondarono nella carne, infliggendomi un dolore atroce.”

Carvill lo informa che il morbo altro non è che sangue putrido amalgamato con allucinogeni di varia natura: Ravenheart, capace di innescare la mutazione, trasformando le donne in potenziali assassine.
Ma è davvero questa la verità assoluta?
Per poter ottenere le risposte a tutte le sue domande e per cercare di sconfiggere le sue paure, Van Helsing decide di seguire il suo mentore a Londra, la città del progresso, dove è costretto a fare i conti con realtà a lui sconosciute, che hanno dell’incredibile, prima fra tutte l’inspiegabile storia del bambino, Alfonse, tornato in vita dopo la morte. Si violano così le leggi della natura e le principali convinzioni del medico subiscono un duro colpo.
Alcune importanti informazioni vengono svelate da una donna, che suscita in lui un particolare interesse, nonostante la maschera di freddezza e indifferenza che la rende, a tratti, scostante e antipatica: la bella Susan Adelina Griffith. Ella è discendente del primo barone ad aver narrato dell’incontro, nel 1512, con il potente vampiro Vlad III Dracula, colui che banchettava con il sangue di ragazze pure e vergini, rendendole sue discepole, vere e proprie copie di sé, come Erzsebeth Bathory, la contessa sanguinaria, la più pericolosa e potente.
Per Van Helsing ormai non ha più senso negare l’esistenza del sovrumano e presto si rende conto che esiste un vero e proprio inferno sulla terra, probabilmente popolata nel corso del tempo da innumerevoli mostri, che vivono tra gli uomini sotto false sembianze.
Un allontanamento forzato di sei anni e un addestramento presso l’abbazia di Reverstor nell’ordine dei Milites Fidei forgiano e insegnano all’olandese a difendersi nella lotta contro i vampiri, e, persi i vecchi punti di riferimento, costruisce nuovi legami, grazie ai quali acquista maggiore consapevolezza sul fatto che i veri mostri, forse, sono gli umani, proprio coloro che considerano i pazzi un bene prezioso per la società, perché si può far loro tutto senza pagarne il prezzo, dato che la loro parola non ha alcun valore poiché considerata invenzione e frutto di fantasia.
Ecco che, per Van Helsing, gli uomini comuni sono ora considerati, per le loro azioni, più mostruosi delle stesse creature che combatte, e infatti pensa che sia il mondo stesso a far impazzire gli individui e trasformarli in mostri. Non è quindi l’oscurità a cambiarli, bensì l’indifferenza, la freddezza di una società troppo impegnata a nascondere le sue oscenità.

“La follia dell’uomo superava quella dei mostri, anzi, era il loro nutrimento.Eravamo noi umani i creatori dell’ombra.”

Forse, il mondo non può cambiare se si combatte il male con il male.
Ma se Van Helsing lancia una sfida al primo dei vampiri cosa accadrà dopo?
Cacciatori, cavalieri (Milites Fidei), caos, vampiri, lupi, falchi, tessitori di sogni, mostri, ognuno importante e con il suo ruolo significativo, contribuiscono nella crescita personale che forgia quest’uomo speciale, il cacciatore dei cacciatori, l’antagonista di Dracula.
Da indifferente ed egoista adesso è colui che, non solo desidera curare le persone dalle malattie, ma si impegna per aiutarle a salvare se stesse dai propri limiti visibili e invisibili. Perché spesso l’essere umano ha bisogno di una mano tesa per guardarsi dagli altri, sì, ma soprattutto da se stesso.

“Quando salutai mio figlio mi sentii più vivo che mai, come se stessi per tornare al luogo a cui appartenevo. Non era un posto in particolare, ma si trovava ovunque qualcuno avesse bisogno di me, di ciò che sapevo.  Era laddove avrei portato avanti la promessa che avevo rinnovato più volte in gioventù. La mia casa era una piccola luce nelle tenebre, fine di un cammino doloroso e solitario.”

Si conclude con queste parole il viaggio in compagnia di Abraham Van Helsing e se prima ero convinta di aver letto un bellissimo libro con Dracula, ora vi dico che con questa storia Natascia si è superata, dando vita, per me, a un piccolo, grande, capolavoro.
Il messaggio che passa è fortissimo. Importante. Superare le proprie paure, perseguire i propri sogni e ideali, e non lasciarsi condizionare dalle masse che condannando i più deboli, emarginandoli.
Non avete idea di quanto io abbia trovato incredibile questo suo racconto: l’atmosfera che si è creata è stata magica, perché la velocità con la quale la mia mente creava immagini, pagina dopo pagina, e il perfetto isolamento in cui mi sono eclissata, sono stati un chiaro segnale della bravura dell’autrice.
La mia lettura, grazie alla fantasia e alla scrittura impeccabile, si è subito trasformata in un viaggio nel tempo tra Amsterdam, Londra e l’Ungheria, avvolto dal mistero, mostri, verità nascoste e colpi di scena, il tutto narrato così perfettamente che non posso fare altro che invitarvi a leggerlo.
È riuscita, anche stavolta, a rapirmi, sorprendermi e affascinarmi con il suo stile, inchiodandomi al kindle, divorando il diario del Cacciatore (scritto in prima persona) in una manciata di ore. 
Avete presente quando si sale di quota e si arriva oltre le nuvole, dove, dicono, regni sovrana la pace e la quiete e ci si trova come in una specie di paradiso? Ecco, io con Van Helsing sono volata lassù.
Stra-consigliato!




2 commenti:

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